Il TAR boccia i tagli del personale nella scuola. Accolta la richiesta dello Snals-Confsal

Roma, 15 marzo 2011. Un’altra tegola si abbatte sul ministero della Pubblica Istruzione. Dopo aver sospeso il provvedimento di riduzione dell’orario delle lezioni negli istituti tecnici e professionali, la sezione III bis del TAR del Lazio, con ordinanza n. 2227 del 14.03.2011, accogliendo la richiesta formulata dal sindacato SNALS-Confsal, ha sollevato la questione della legittimità costituzionale dell’art. 64 del Dlgs n. 112/08, con cui è stata disposta una riduzione complessiva nel triennio 2009-2011 del 17% delle dotazioni organiche del personale amministrativo tecnico e ausiliario (ATA).

Il Tar del Lazio ha sottolineato come questa norma:

–          pur proponendosi di perseguire l’obiettivo della qualificazione e della valorizzazione del personale scolastico, risulti ispirata a mere “esigenze di cassa”;

–          abbia attribuito all’amministrazione una vera e propria “delega in bianco” in quanto, senza dettare alcun criterio direttivo, ha autorizzato il ministero a determinare “a proprio ed esclusivo piacimento” ogni modalità su come attuare la riduzione del personale;

–          non risulti rispettosa della ripartizione di competenze tra stato e regioni in materia scolastica.

In sostanza, il TAR del Lazio ha rilevato che la norme censurate non sono riconducibili alla categoria delle “norme generali sull’istruzione…identificate in quelle che definiscono la struttura portante del sistema nazionale dell’istruzione” e che la programmazione della rete scolastica è materia attribuita alla competenza legislativa concorrente tra stato e regioni.

Insomma, il legislatore avrebbe messo mano a un intervento che, sotto le mentite spoglie del recupero di efficienza e di efficacia del sistema dell’istruzione, in realtà ha perseguito esclusivamente finalità di contenimento della spesa pubblica, affidando all’amministrazione il potere di ridurre in modo drastico le dotazioni organiche del personale, senza nemmeno peritarsi di definire previamente i criteri per orientare l’esercizio del potere amministrativo.

Il segretario generale dello SNALS-Confsal Marco Paolo Nigi ha espresso grande soddisfazione per l’ordinanza del Tar: “Il giudice amministrativo ha richiamato il governo sulla necessità di affrontare il problema della spesa pubblica nella scuola non in termini squisitamente economico-aziendali. Quello scolastico è un servizio che, in tutte le sue componenti, riguarda un diritto fondamentale garantito dalla Carta costituzionale, il diritto all’istruzione, e pertanto non può scendere al di sotto di standard qualitativi minimi. Il futuro del paese passa attraverso un modello scolastico che assicuri un adeguato servizio formativo; per questo la componente del personale ATA non è certo di serie B”.