Alta Formazione: Snals-Confsal chiede che il Parlamento intervenga immediatamente (Comunicato stampa)

Alta Formazione: Snals-Confsal chiede che il Parlamento intervenga immediatamente (Comunicato stampa)

 

Roma, 27 ottobre. Lo Snals-Confsal, alla luce delle norme contenute nel D.d.l. n. 2968 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato), attualmente in discussione al Senato, denuncia ulteriori penalizzazioni per il personale del comparto AFAM e chiede che il Parlamento, in sede di conversione, intervenga  a modificare tali norme.

In particolare, per quanto è stato disposto per le Istituzioni dell’Alta Formazione artistica-musicale e coreutica, lo Snals-Confsal rileva che le modifiche verrebbero di fatto ad annullare quanto previsto dai contratti nazionali e a sottrarre ad una specifica categoria peculiari misure atte a tutelarne la professionalità. Infatti, la cancellazione della progressione di anzianità e la riduzione a soli 10 giorni l’anno per i permessi di studio, ricerca e produzione artistica, con l’obbligo di recupero delle ore di lezione, e la fine della cumulabilità dei permessi artistici, ovvero, dell’anno sabbatico – con l’unica concessione di poter usufruire dei permessi eventualmente non goduti negli anni scorsi fino a esaurimento ma non oltre 30 giorni l’anno – si connotano come misure in contrasto con la specifica professionalità dei docenti  del comparto AFAM risultando dunque lesive di un diritto storicamente riconosciuto e previsto da tutta la normativa precedente anche a tutela ella qualità del servizio formativo le cui specificità sono evidenti.

In dette disposizioni non può che constatarsi un atteggiamento meramente punitivo nei confronti di una categoria il cui impegno avrebbe dovuto invece essere soggetto ad un adeguato apprezzamento per gli effetti di una Legge di Riforma che riconosce ai titoli rilasciati dai docenti l’equivalenza con i titoli universitari.

Lo Snals-Confsal individua nei provvedimenti in corso di conversione un ulteriore motivo per confermare lo stato di agitazione già proclamato e si riserva, qualora il Governo e il  Parlamento non intervengano con modifiche nell’iter di conversione, di valutare tutte le possibili iniziative anche giurisdizionali a tutela del personale e della stessa qualità dell’Alta Formazione artistica, musicale e coreutica.