Nei giorni scorsi, mentre l’Italia era sotto scacco ad opera della speculazione finanziaria mondiale e varava numerosi provvedimenti di austerità finalizzati alla riduzione del debito pubblico, qualche parlamentare ha pensato bene di proporre al disegno di legge sulla stabilità (legge finanziaria per il 2012) un emendamento che si presentava come suscettibile di “generare” risparmio, ma che in realtà prospettava l’erogazione agli Enti gestori di una somma pari a quella risparmiata con il taglio del contingente dei docenti italiani destinati all’estero per insegnare nei corsi di lingua e cultura.
Detto in poche parole, il senatore Micheloni si è fatto portavoce degli interessi degli Enti gestori, incurante del vigente quadro normativo, della qualità dei corsi di lingua e cultura, e della necessità di far risparmiare denaro all’Italia.
Per fortuna sappiamo che questo tentativo è fallito, in quanto tutti gli emendamenti sono stati ritirati, ma conviene vigilare per evitare che si crei un fronte unico (Enti gestori – MAE – Parlamentari di riferimento) contro la presenza dei docenti statali nell’istruzione dei nostri emigrati e dei loro figli.
E’ bene che si sappia che il futuro dell’Italia non sarà più roseo se verranno negati i pochi milioni di euro necessari per inviare all’estero circa 350 nostri docenti per insegnare l’Italiano a coloro che, perdendo la padronanza della nostra lingua, con essa rischiano di perdere tutto ciò che il nostro Paese è e fa.
Lo SNALS-Confsal, pertanto, ribadisce la propria contrarietà alla politica dei tagli, ed invita il Governo a varare in tempi brevi una riforma del sistema dell’istruzione italiana all’estero, perché esso meglio risponda alle esigenze dei nostri connazionali, e migliori l’immagine del nostro Paese, ultimamente piuttosto appannata.