A.F.A.M. – Documento Consulta di Settore

Nella riunione del 7/2 u.s. la Consulta AFAM SNALS-CONFSAL, in primis, ha sottolineato il successo ottenuto nella battaglia per il conseguimento dell’equipollenza ai titoli universitari dei titoli di studio del nuovo e del vecchio ordinamento, giusto riconoscimento del grado di istruzione musicale ed artistica al massimo livello fornita dai docenti delle istituzioni AFAM, ieri come oggi.

Sono poi stati esaminati alcuni casi di singoli Conservatori nei quali si sono manifestati discutibili interventi ministeriali.

  • Al conservatorio di Vibo Valentia, attualmente commissariato paradossalmente con il Direttore uscente, si denuncia la gravissima situazione creatasi sulla vicenda dell’elezione del nuovo Direttore. Lo SNALS-CONFSAL è impegnato a seguire questa situazione a salvaguardia del rispetto delle regole e del diritto dei docenti alla democratica scelta del loro Direttore.
  • Al Conservatorio di Pesaro sono state respinte le richieste di istituzione di corsi ed aggiornamento di piani di studio già riconosciuti ed approvati invece in altri Conservatori. Di tale disparità di trattamento, una volta puntualmente accertata, il CNAM ed il Ministero saranno chiamati a rispondere.

In sostanza, deve purtroppo ancora constatarsi come il Miur, lungi dal risolvere le problematiche derivanti dalle numerose incertezze normative, continua a perseguire esiti disomogenei rispetto alle questioni emergenti.

Altra grave incertezza normativa si rileva in riferimento ai regolamenti didattici, i quali avrebbero dovuto invece  essere gli strumenti per la piena attuazione della riforma.

Rinnovamento, avvicendamento e partecipazione democratica, essenza dello spirito della riforma, vengono troppo spesso mortificati dalla volontà di mantenere uno “status quo” con la conseguente cristallizzazione di alcune situazioni foriere di motivi di conflitto e di dubbia  legittimità.

Un esempio su tutti resta la vicenda legata al rinnovamento del CNAM prorogato per un periodo addirittura superiore a quello previsto per il  regolare mandato.

La Consulta si impegna  a redigere una puntuale relazione sulle problematiche presenti, le incongruenze, le annose inadempienze e i guasti derivati da una gestione che, adducendo a motivazione l’adozione di sistemi sovrapponibili a quello universitario, ha invece sensibilmente trascurato il peculiare aspetto formativo delle Istituzioni AFAM le quali, con riferimento all’impostazione formativa e ai livelli qualitativi, devono purtroppo registrare insoddisfazione e preoccupazione.

Tale relazione avrà lo scopo di informare il nuovo Ministro sulla situazione e formulare una proposta utile all’avvio di una discussione non più procrastinabile sul futuro delle istituzioni AFAM, sulla salvaguardia dei parametri di qualità ed efficienza e sul loro insostituibile ruolo nella vita culturale e artistica italiana.