Ai fini informativi si riporta, di seguito, l’editoriale del Segretario Generale cheverrà pubblicato sul prossimo numero dell’organo di stampa della nostra Confederazione: “Confsal, Società, Cultura, Lavoro” (13 luglio 2011).
IMPROROGABILI LE RIFORME STRUTTURALI
MANOVRA FINANZIARIA
UN ATTO DOVUTO AL PAESE CON ALTO SENSO DI RESPONSABILITA’
di Marco Paolo Nigi
E’ il momento della serietà e della responsabilità, ma anche dell’equità e della coesione sociale, quali valori indispensabili per superare la difficile prova delle turbolenze di mercato e della “speculazione finanziaria”.
E’ questo, in sintesi, la valutazione politico-sindacale della Confsal, in linea con i profondi e lungimiranti messaggi del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano e del suo autorevole predecessore, Carlo Azeglio Ciampi.
Il Governo, il 30 giugno scorso, ha varato un Decreto-Legge successivamentepubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 155 del 6 luglio 2011 con il n. 98“Disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria” e ha approvato lo schema della Delega sulla “Riforma fiscale e assistenziale”.
La Confsal, dopo aver approfondito con le sue Federazioni, i contenuti dei due documenti, esprime una valutazione articolata e problematica in più punti:
- valuta positivamente l’emanazione di una Legge-delega di una riforma fiscale orientata a sollevare dell’attuale insostenibile peso fiscale i lavoratori, i pensionati e le famiglie, a combattere con misure più efficaci l’evasione e l’elusione fiscale e a sostenere la crescita economica e occupazionale;
- esprime condivisione per il raggiungimento dell’obiettivo del pareggio di bilancio, ovvero dell’azzeramento del deficit pubblico, per il 2014 in linea con le direttive dell’Unione Europea e con gli impegni che ha assunto l’Italia, sempre a livello Europeo, con il Documento economico-finanziario di aprile 2011;
- ritiene indispensabile l’approvazione della manovra in tempi brevi e comunque utili per non lasciare ulteriore spazio alla speculazione finanziaria in atto;
- individua “significative” iniquità sociali nel testo del decreto legge ed interpreta il diffuso disagio dei lavoratori, dei pensionati e delle famiglie.
Pertanto, in relazione al decreto legge, la Confsal propone, tra l’altro, i seguenti emendamenti:
- l’eliminazione della proroga dei trattamenti economici per i dipendenti pubblici fino al 2014 e la revisione, secondo il fabbisogno delle pubbliche amministrazioni, del blocco del turn-over del pubblico impiego a tutto il 2014;
- la valorizzazione della contrattazione integrativa decentrata finalizzata a destinare ai lavoratori pubblici il 50% dei risparmi di gestione delle pubbliche amministrazioni ed a elevare, attraverso la premialità, la produttività del lavoro pubblico, creando così le condizioni per il reperimento delle risorse per finanziare il rinnovo dei contratti pubblici nazionali in tempi raccordati con la sostenibilità sociale dei lavoratori del settore;
- la rimodulazione della riduzione della rivalutazione delle pensioni, interessando, se proprio inevitabile, soltanto gli “assegni” molto elevati;
- la riduzione dei trasferimenti alle Regioni e agli Enti Locali in relazione ai costi standard deve necessariamente tener conto della legittima salvaguardia dei livelli essenziali dei servizi pubblici primari erogati a livello locale;
- l’avvio immediato della riduzione dei costi della politica, modificando l’incomprensibile differimento;
- l’anticipazione della tassazione del 20% delle rendite finanziarie, con esclusione dei titoli pubblici, e l’introduzione in tempi brevi, a seguito di patto europeo, della tassazione delle transazioni finanziarie;
- la previsione della detassazione “universale”, sia per il settore privato che per quello pubblico, delle retribuzioni di produttività;
- il mantenimento degli stanziamenti per le infrastrutture, per le reti e per le aree sottoutilizzate, con particolare riferimento al Mezzogiorno.
La Confsal, però, non si limita a valutare con responsabilità il difficile momento che sta attraversando il Paese e a dare conseguentemente il suo consueto contributo con proposte concrete al Governo, al Parlamento e a tutte le Istituzioni pubbliche, ma sente il dovere di sostenere ancora una volta che una “questua pro-tesoro”, peraltro con diffusi elementi di iniquità, può essere sufficiente per superare oggi gli effetti di una speculazione finanziaria, ma non può certamente aprire serie prospettive di sviluppo sociale, economico e occupazionale al Paese.
Per la Confsal, se non si operano tagli alla spesa strutturale improduttiva con profonde e organiche riforme, superando l’iniqua e non più proponibile pratica dei tagli lineari e diffusi, non si combatte seriamente l’evasione fiscale e contributiva e non si investe nei settori strategici dello sviluppo, con particolare riferimento al “capitale” umano e professionale (formazione e ricerca), il Paese non potrà crescere al livello dell’Eurozona e soprattutto non potrà continuare ad avere il ruolo preminente, che la storia e l’esperienza politica le hanno assegnato, nell’Unione Europea.
Il Governo, oggi, chiede giustamente alla Politica, alle Istituzioni, alle Parti sociali e a tutto il Paese un alto senso di responsabilità per superare rapidamente l’emergenza dovuta alla speculazione. Per la Confsal l’atto di responsabilità è dovuto soprattutto al Paese e al futuro delle giovani generazioni, ma tiene a ribadire che nel prossimo futuro il Governo della Repubblica Italiana deve sapere fin d’ora che la strada da seguire non deve essere quella di una sequenza di manovre finanziarie per rincorrere gli effetti delle mancate riforme, bensì quella delle immediate riforme strutturali.
La Confsal rilancia ancora una volta le sue proposte sulle riforme dell’economia, della finanza pubblica e del fisco, della politica e dell’organizzazione del lavoro privato e pubblico ed è su questi ed altri importanti temi che chiede un franco e fattivo confronto alle istituzioni e alle altre parti sociali, a cominciare dal giorno successivo alla necessaria e, si auspica, imminente approvazione della manovra finanziaria