Amministrativi – Riduzione organici

Nel corso della riunione con il vice-capo di Gabinetto, è stato illustrato dalla dott.ssa Bono il piano di riduzione degli Uffici di livello dirigenziale non generale e delle dotazioni organiche del personale appartenente alle Aree, al fine di raggiungere l’obiettivo della riduzione del 10% della spesa complessiva, previsto dalla Legge n. 148/11.

Relativamente ai dirigenti di seconda fascia sono stati operati tagli lineari.

A livello centrale, si è uniformato il numero dei dirigenti destinati agli uffici di supporto ai 3 Capi Dipartimento; i 36 Dirigenti Tecnici sono stati allocati al Dipartimento Istruzione solo giuridicamente ma in posizione funzionale rispetto a  tutti i Dipartimenti.

Per quanto attiene l’Amministrazione periferica, si è proceduto a “tagliare” un posto di dirigente amministrativo e un posto di dirigente tecnico per ogni regione. In Basilicata, Molise ed Umbria si è mantenuto integro l’organico esistente, considerata la già esigua dotazione. Complessivamente,  l’organico si riduce di 60 posti, di cui 19 a livello centrale (14 dirigenti amm. e  5 dirigenti tecnici) e 41 a livello periferico (15 dirigenti amm. e 26 dirigenti tecnici).

La presenza, nelle riduzioni, di personale appartenente alle Aree, nonostante la decurtazione di organico che, dopo tale operazione,  raggiunge il 40%, fa si che anche questa fase riguardi  i posti e non le “persone”.

Nel corso della riunione, da parte dell’UNSA e delle altre OO.SS., è emerso il disappunto per l’assenza del Capo di Gabinetto, per la mancata convocazione del Ministro. Alle incalzanti domande circa il “destino” degli Uffici Territoriali, la dott.ssa Bono, ha asserito che si è evitato di ridurre i posti nelle piccole Regioni (Basilicata,  Molise, Toscana),  per rendere possibile la copertura di tutti gli Uffici Territoriali.

La dot.ssa Bono, dopo un lungo e laborioso scambio di messaggi telefonici, ha comunicato l’impegno del Ministro e del Capo di Gabinetto a convocare, entro 2 settimane, un incontro con le OO.SS. del Comparto Ministeri,  per illustrare   la “visione” politica  sul futuro assetto del MIUR.

Una volta definiti i tagli, per una univoca interpretazione della Funzione Pubblica e del MEF, tutte le Amministrazioni si avvarranno di un D.P.C.M. (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), in quanto strumento normativo più agile e rapido rispetto al D.P.R.

L’UNSA ha colto l’occasione per  evidenziare l’assoluta necessità di accelerare la trasformazione dei contratti part-time in full-time, considerata l’assoluta precarietà in cui vivono i dipendenti in servizio presso sedi sovente molto lontane rispetto ai luoghi di residenza.

Il nostro sindacato, ha richiamato, inoltre, l’attenzione sull’utilizzo dei 75 funzionari informatici, in larga misura giovani ingegneri e statistici che, di fatto, nell’Amministrane centrale e periferica svolgono un ruolo assolutamente marginale e  riduttivamente amministrativo. L’UNSA ha ricordato che Il concorso per il suddetto personale, era stato bandito con la “presunzione” di creare uno staff competente e specializzato,  che avrebbe potuto affrancare il MIUR da una dipendenza dal fornitore dei servizi informatici,  i cui costi sono elevatissimi e non sempre adeguati in termini di benefici !

Ad oggi nulla è cambiato, anzi, il Ministro Profumo ha conferito n. 6 incarichi di collaborazione da 24 a 48 mila euro lordi l’anno,  a giovani contrattisti  estranei alla P.A., con l’obiettivo di modernizzare il sistema scuola. Sarebbe comunque stato opportuno affiancare gli esterni ad  altrettanti nostri giovani funzionari, in modo che, alla scadenza del contratto dei primi, coincidente con il mandato del Ministro Profumo, gli interni possano continuare il lavoro iniziato e non ricominciare da capo, come puntualmente accade.